Tips per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici
Alcuni dei tips per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici sono semplici da applicare e possono favorire enormemente questo metodo di acquisti pubblicitari.
L’acquisto programmatico è l’acquisto automatizzato di spazi pubblicitari su internet. Questo cambio nel paradigma del marketing online è stato una vera rivoluzione. A partire da allora gli inserzionisti hanno potuto acquistare spazi in forma massiva, attività che era impossibile fare manualmente.
Ovviamente, detto acquisto massivo di spazi implica un grande lavoro previo. Nonostante tutto si possono commettere errori e senza rendersene conto è possibile perdere l’efficacia della campagna. Molti brand non hanno ancora approfittato dei vantaggi che offre questo sistema. Cosa che impedisce di migliorare il rendimento delle azioni e massimizzare il RO. Da qui la necessità di conoscere alcuni tips per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici.
Come ottimizzare una campagna di acquisti programmatici
Alcuni tips per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici permettono di migliorare il potenziale della campagna pubblicitaria. Ciò permette agli inserzionisti di ampliare la propria audience e raggiungere il doppio degli utenti unici. Ossia, applicando i tips per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici si possono incrementare le conversioni per oltre il 36%. Il tutto riducendo inoltre il CPA, costo per acquisizione.
Uno dei modi più semplici per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici, è evitare gli errori più frequenti.
1 – Canali di marketing
L’acquisto programmatico ha molti canali di azione, per esempio può essere effettuata attraverso subaste nel tempo reale o di un acquisto automatizzato o di RTB. Inoltre, può essere sviluppato in diverse piattaforme come nelle app, nei video, nella pubblicità nativa, in televisione o via mobile.
Ogni canale ha i suoi aspetti positivi e negativi, fatto che bisogna considerare prima di sviluppare detta campagna programmatica. Secondo gli obiettivi, l’inserzionista guarderà a una piattaforma o a un’altra e potrà ottimizzare una campagna di acquisto programmatico.
Anche i formati condizionano la pubblicità programmatica. Non tutti permettono di sviluppare lo stesso tipo di pubblicità. Quindi la campagna deve definire in anticipo i formati che si utilizzano conoscendo gli aspetti positivi e negativi che hanno.
A – Banners
Possono essere statici o animati. Inoltre, a seconda del luogo di collocazione degli stessi o la pagina web dove si rovano, possono essere apribili e occupare la totalità dello schermo dell’utente. È anche uno dei formati che sono più personalizzabili.
B – Video
I video sono molto presenti nella vita degli utenti, che ne consumano in grande quantità. Ma allo stesso tempo si tratta di una pubblicità di corta durata e di estensione limitata. Considerando sempre che in alcuni supporti non sono gestibili.
C – Native Ads
Questi annunci si asattano perfettamente al web in cui vengono mostrati. Di fatto possono diventare contenuti specifici. È uno dei grandi vantaggi. Sono percepiti dagli utenti come contenuti e non come pubblicità. Il tutto permette di avere un impatto maggiore.
D.- Rich media Ads
Si tratta del tipo di formato pubblicitario più interattivo e dinamico. Si tratta anche di uno dei formati più utilizzati dato che permette di includere immagini, video e suoni. Inoltre si possono adattare a diverse piattaforme e formati.
2 – Obiettivi poco chiari
L’inserzionista che voglia ottimizzare una campagna di acquisti programmatici deve avere obiettivi chiari. Ossia, frequentemente si cercano di raggiungere troppi obiettivi alla volta in uno stesso investimento di acquisto programmatico.
Per cercare e trovare una risposta diretta è necessario che gli obiettivi siano chiari sin dal principio. La campagna deve avere un obiettivo chiaro, che sia migliorare il branding, ottenere conversioni online, mobilitare l’audience o capire meglio i clienti. Tutto ciò condiziona la campagna. Per questo più precisi sono gli obiettivi più sarà facile raggiungerli.
Questo punto permette di allineare l’obiettivo dell’inserzionista con i tips per ottimizzare una campagna di acquisto programmatico.
3 – Segmentazione dei dati adeguata
L’acquisto programmatico permette di segmentare l’audience. Esistono circa 200 punti di informazioni su un utente che aiutano a costruire i profili. Inoltre permettono di creare profili più dinamici e aumentare il rendimento di ogni azione.
La possibilità di segmentare bene l’audience è un aspetto positivo ma anche negativo. Soprattutto riguardo al fatto che non si possono sempre identificare gli elementi base dei dati adeguati.
Per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici si deve segmentare l’audience a diversi livelli. Ogni livello permette di filtrare e eliminare gli utenti che non si adattano al profilo che si cerca. Soprattutto quando si tratta di profili che il brand non vuole contattare o non corrispondono alla sua buyer persona.
4 – Valore degli utenti
Dopo aver identificato gli utenti e il loro comportamento si possono applicare algoritmi predittivi che determinano il valore dell’utente. Questo punto è rilevante per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici. Non si tratta solo di fare una segmentazione adeguata. I direttori marketing devono considerare il valore dell’utente da raggiungere.
Nel caso in cui sia un utente con interessi e gusti similari ma poco propenso ad effettuare acquisti, a poco servirà la campagna. Conoscere il valore dell’utente permette di segmentare in maniera più efficace la campagna. E allo stesso tempo aumenta il rendimento della stessa.
Un altro tip da considerare per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici è che si devono analizzare gli utenti prima e dopo la campagna. In questo modo si ottimizza l’efficacia di azioni future. Il brand ottiene dati che si possono confrontare con le future campagne.
5 – Funnel di conversione
Per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici bisogna sviluppare la miglior campagna nel miglior momento possibile. Molte campagne falliscono perché non considerano il funnel di conversione nella struttura delle campagne pubblicitarie.
Per una campagna di acquisti programmatici bisogna considerare il momento attuale di crescita digitale che sta vivendo l’azienda. Ciò implica che si possano sviluppare determinate campagne digitali e altre no. O che alcune abbiano il sopravvento su altre. Ciò ha a che fare anche con il lancio che si può realizzare. Tutto permette di avanzare meglio nel funnel di conversione per raggiungere l’obiettivo.
Considerare l’utente o buyer persona permette di avanzare meglio nel funnel di conversione dato che tutto si realizzerà in maniera più rapida e efficace. In ogni caso, non esiste un metodo chiaro che si possa applicare tutte le volte. Da qui la necessità futura di analizzare i risultati e trarre conclusioni.
6 – investimento scarso nell’attribuzione
L’acquisto programmatico permette di calcolare il rendimento di una campagna ad alti livelli. Con l’acquisto programmatico gli inserzionisti non dipendono dal CTR, Click Through Rate. L’attribuzione permette di capire come i mezzi sono in grado di portare realmente risultati. Per questo bisogna investire nell’attribuzione. Ciò permette di analizzare i risultati e prendere le decisioni adeguate.
L’attribuzione calcola la relazione tra i mezzi utilizzati e i risultati. Ossia, l’efficacia della campagna. È per questo che esiste una relazione tra i mezzi di comunicazione e il traffico fisico dei negozi. Relazione che si plasma per esempio nel numero di transazioni con carta di credito o con i dati di fidelizzazione.
Con un investimento adeguato in attribuzione si può ottimizzare una campagna di acquisto programmatico. Così gli inserzionisti potrebbero calcolare l’impatto della campagna sul brand ma anche la percezione che hanno gli utenti del brand stesso.
7 – Il messaggio dei clienti
Un altro modo per ottimizzare una campagna di acquisti programmatici è lanciare messaggi diversi agli utenti e clienti e a chi tuttavia non lo è ancora. Questo strumento permette di creare algoritmi diversi a seconda delle necessità della campagna.
Per esempio si può determinare l’utente chiave da raggiungere, che sia un nuovo consumatore potenziale o un utente abituale. Un errore è quello di lanciare lo stesso messaggio a entrambi i profili. Insieme al punto anteriore gli utenti non hanno lo stesso valore e non sono sensibili agli stessi messaggi.
In alcuni casi sarà meglio che la campagna abbia un impatto e in altri no. L’acquisto programmatico permette la personalizzazione assoluta e bisogna sfruttare questo aspetto.
8 – Ottimizzare l’informazione
Un errore frequente è dare per terminata la campagna una volta ricevuti i risultati. L’acquisto programmatico offre più dati e informazioni di qualsiasi altra campagna digitale.
Ed è necessario analizzare i dati una volta terminata la campagna. In questo senso ottimizzare le informazioni e processarle permette di ottimizzare una campagna di acquisti programmatici futuri.
Ampliare la reach della campagna di acquisti programmatici
Ci sono errori frequenti che, se evitati, permettono di ottimizzare una campagna di acquisti programmatici. Questo punto è fondamentale se si vuole raggiungere l’obiettivo della campagna o se si desidera avere più successo con le campagne future. Ovviamente non bisogna perdere di vista il fatto che la pubblicità programmatica si basa sull’acquisto di grandi spazi pubblicitari in maniera simultanea.