La velocità di caricamento del mio sito penalizza le conversioni?

Ottobre 30, 2018
Redazione
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La velocità di caricamento è un aspetto che molte volte è relegato in secondo piano, come se non avesse importanza o non dipendesse dai programmatori o sviluppatori del sito.

Sicuramente molte volte la velocità di caricamento è un aspetto difficile da controllare. Fino a che punto dipende dal sito e dall’utente o dalla compagnia utilizzata? Tutto porta a considerare il fatto che la velocità di caricamento sia un aspetto dei meno curati, nella strategia di digital marketing dei brand.

Ma una buona strategia digitale può influire in buona parte sulla velocità di caricamento. Per questo è uno degli aspetti che bisogna curare.

La velocità di caricamento e il tasso di conversione

Il successo di una campagna o prodotto risiede nel tasso di conversione. Nella misura in cui il brand raggiunge i propri obiettivi, si considera che abbia successo o no. E all’inizio l’obiettivo principale di gran parte dei brand è incrementare il tasso di conversione.

Le diverse strategie di marketing digitale sono dirette a incrementare il tasso di conversione. Ossia trasformare i leads in clienti, per esempio attraverso l’email marketing. Le diverse call to action, le strategie e l’ottimizzazione della grafica fanno in modo che il tasso di conversione sia più alto.

Ossia, che siano sempre di più i clienti che identificano il brand e vogliano far parte della sua community. Detto in altra maniera, attirare la buyer persona perché effettui più acquisti.

Ma i risultati sono pregiudicati se la velocità di caricamento non è ottimale. Ossia se il sito è lento è probabile che tu perda visite. Gli utenti si annoiano e possono abbandonare il sito anche prima di averlo consultato.

Secondo i dati di Kissmetrics, nel caso in cui ci sia un secondo di ritardo nella velocità di caricamento, c’è una perdita del 7% delle conversioni. Invece se il secondo di ritardo è via mobile, la perdita raggiunge il 27%.

Navigazione mobile

Come la velocità di caricamento colpisce la navigazione tradizionale, la navigazione attraverso altri dispositivi come il mobile, ne è colpita. In questo senso è ancora più importante curare la velocità di navigazione via mobile, rispetto agli altri dispositivi.

Non bisogna dimenticare che sono sempre di più gli utenti che usano il dispositivo mobile anche se è chiaro che i dati variano e dipendono dalle pagine consultate. Ma sono sempre di più gli utenti che navigano attraverso il loro dispositivo mobile e circa l’80% degli utenti provengono da mobile.

Mentre le abitudini di consumo cambiano a favore del mobile, gli utenti sono diventati più impazienti. Cercano risultati immediati e non vogliono aspettare il caricamento di testi e immagini. Se la pagina non si carica rapidamente, abbandonano il sito.

Google, dal canto suo, ha già compreso il problema e ha voluto facilitare il compito ai programmatori. Il progetto AMP (Accelerate Mobile Pages) cerca di ridurre e ottimizzare il codice HTML delle pagine web per mobile.

La velocità di caricamento e il ROI

La velocità di caricamento può inficiare anche il ROI. Il ROI indica se la campagna in questione sarà positiva o no. Per questo è logico che la velocità di caricamento sia importante. Nella misura in cui la velocità di caricamento colpisce la conversione degli utenti, il ROI sarà toccato di conseguenza.

Grandi aziende come Amazon o Google hanno spiegato fino a che punto la velocità di caricamento colpisce il ROI. Per Amazon, un secondo di ritardo nella velocità di caricamento costa 1,6 milioni di dollari in vendite annue.

Google, il più grande motore di ricerca e ovviamente il rifermento di molti, può essere penalizzato dalla velocità di caricamento. Secondo il gigante, rallentare la velocità di caricamento di 4 decimi di secondo riduce di 8 milioni le ricerche.

La velocità di caricamento e il SEO

Ma Google non è l’unico che è colpito dalla velocità di caricamento. Ha anche effetti secondari. Anche il SEO è colpito dalla velocità di caricamento e, anche se il posizionamento è indipendente dalla velocità di caricamento, sicuramente può essere penalizzato.

La velocità di caricamento può favorire o no il posizionamento di un sito. Soprattutto nelle prime pagine dei risultati. È questione di secondi. In questo lasso di tempo è possibile che Google abbia indicizzato un altro sito sullo stesso tema, facendolo comparire prima del tuo.

Ovviamente questi dati spiegano bene fino a che punto la velocità di caricamento può penalizzare altre azioni della strategia digitale del brand. Non solo nella perdita di utenti ma anche nel posizionamento dei prodotti.

Quando è colpa del sito

Quando un sito è lento, l’errore più frequente è il 500. Questo errore è generato quando il sito non è disponibile a causa di diversi fattori.

Gli errori 500 e 501 sono dovuti a errori del server o del sito. Per esempio il 500 si genera quando c’è un errore nel codice di configurazione. Mentre il 502 si genera quando il server dà una risposta errata.

Ci sono poi gli errori 503 e 504, per server sovraccarico. Nel caso di sovraccarico del server la colpa è del sito.

Una delle cause principali è l’uso di plugins che rallentano il caricamento o l’uso di un CMS per generare contenuto non ottimizzato. Può anche dipendere da un hosting di bassa qualità.

Velocità adeguata

Non esiste un dato concreto. È difficile stabilire una velocità di caricamento fissa che non vari a seconda di altri fattori. Ma ciò che si può stabilire sono i margini consigliati.

È dimostrato che la velocità di caricamento di 3 secondi o più è sconsigliata. Questa velocità colpisce negativamente il ROI e la SEO del sito. Per questo sarebbe utile restare al di sotto dei 3 secondi.

La pagina AMP solitamente si carica in mezzo secondo. Si tratta di un sistema perfezionato ed è l’obiettivo da raggiungere, anche se non è facile.

Un secondo o poco meno è il tempo ideale ma anche 2 secondi sono accettabili. Tutto dipende dall’investimento e dalle possibilità che ha il sito di ridurre la velocità di caricamento.

Come ridurre la velocità di caricamento del sito

Ci sono alcuni fattori che aiutano a ridurre la velocità di caricamento del sito. Per esempio si consiglia di avere un hosting nello stesso paese dove vengono creati i contenuti e dove si trova il pubblico target.

Anche se ciò può favorire la velocità di caricamento non è un aspetto fondamentale che pregiudica gravemente il sito.

Si possono ottimizzare altre risorse facili da modulare. In questo modo si riduce la velocità di caricamento man mano.

1.- WordPress

Molti creatori di contenuti usano blogs per condividere i loro prodotti e molti usano un CMS come WordPress.

Un consiglio per ridurre la velocità di caricamento facile da applicare è scegliere un tema leggero. In questo modo si possono controllare i plugins, si può eliminare ciò che non serve.

Anche se si tratta di dettagli, essi possono inficiare la velocità di caricamento del sito. Per questo migliorandoli si migliora la velocità.

2.- Immagini

Ottimizzare le immagini del sito deve essere un aspetto fondamentale per i brand che generano contenuto web. Il peso eccessivo delle immagini pregiudica negativamente la velocità di caricamento.

Esistono plugins che ottimizzano le immagini ma bisogna agire prima di caricare i files.

3.- Database

I database devono essere aggiornati. Nel caso in cui si accumulano utenti non interessati, si riduce la velocità di caricamento. Creando un nuovo database si moltiplicano i plugins e si generano informazioni doppie. Con il tempo il database può essere troppo grande e pesante senza motivo.

Per questo bisogna aggiornarlo e eliminare gli utenti che si sono disiscritti e che non servono.

Strumenti per controllare la velocità di caricamento

1.- Page Speed Insights

Si tratta dello strumento che misura la velocità di caricamento di Google. Permette di vedere come viene mostrato il sito sia via mobile sia attraverso altre piattaforme.

Lo strumento offre consigli tecnici che danno un punteggio alle pagine. Mostra anche i punti chiave da migliorare.

2.- GTMetrix

È uno strumento gratuito che si basa sulla tecnologia di Page Speed e Yahoo. Serve per realizzare studi delle pagine web. Lo strumento rileva la velocità di caricamento del sito web e offre informazioni dettagliate. Inoltre considera fattori come Java Script e immagini.

Raggiungere più utenti

La velocità di caricamento può colpire in maniera positiva o negativa le diverse strategie di marketing digitale. Ridurre la velocità di caricamento può aiutare a raggiungere più utenti e a convertirli in clienti.

Un altro modo di attirare utenti è attraverso l’uso di influencers che entreranno in contatto con gli utenti perché diventino clienti del brand. Per questo i brand che gestiscono campagne con influencers hanno più successo e attirano più utenti. E tu cosa stai aspettando? Scopri Antevenio.

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