I migliori consigli per posizionare un sito

Febbraio 19, 2019
Redazione
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Non riesci ad ottenere visite sul tuo sito? O, non quelle che vorresti? Magari hai bisogno di alcuni consigli per posizionare un sito che ti aiutino a comparire tra i primi risultati delle pagine di ricerca. Se li segui sicuramente migliorerai le tue posizioni in poco tempo.

Per cominciare devi capire che se vuoi che il tuo sito sia ben posizionato devi tenere in considerazione diversi fattori:

  • La struttura del tuo sito.
  • Una strategia di link building efficace.
  • Usabilità.
  • Tassonomie in uso.
  • Il contenuto e il modo in cui lo mostri. Ossia, i diversi formati.
  • Sicuramente la scelta corretta delle parole chiave per cui vuoi che sia posizionato il tuo sito.

In definitiva un buon posizionamento implica avere un sito con un buon contenuto, ben linkato, legato e strutturato.

Tecniche SEO per migliorare il posizionamento

Per una strategia di posizionamento efficace devi considrare sia azioni on page sia off page che ti aiutino a ottenere le prime posizioni sui motori.

1 – SEO On page

Sono tutte le azioni di ottimizzazione che devi fare sulla tua pagina. Alcuni dei migliori consigli per posizionare un sito si basano sul sito stesso. Per esempio:

  • Ottimizzare il contenuto del sito.
  • Creare contenuto di valore che possa essere di interesse per gli utenti.
  • Generare URL friendly che piacciano al motore.
  • Controllare tutti i links, sia interni sia esterni.
  • Verificare che tutti i contenuti siano indicizzabil per Google.
  • Analizzare l’usabilità del sito.

2 – SEO Off page

Sono tutte le azioni di ottimizzazione che devi fare fuori dal tuo sito. Con il SEO off page si cerca di promuovere il sito. Alcuni consigli per posizionare un sito con tecniche di SEO off page devono incidere su:

  • Creazione di link o link building.
  • Condividere i tuo link sui social.
  • Curare il tuo profilo sui social.

3 – Strategie di link building

È la tecnica SEO con cui si cerca di ottenere links esterni verso il tuo sito. Si riferisce a tutte le azioni che devi fare per fare in modo che il tuo sito sia linkato da terzi. E aumentare così la tua popolarità e il tuo posizionamento.

Più link in ingresso hai, migliore sarà il tuo page rank. Questi link esterni sono i backlins.

Tipi di backlinks: link dofollow e nofollow

A prima vista sono uguali. Non interferiscono con l’utente e entrambi portano benefici. Ovviamente la principale differenza tra i link dofollow e nofollow riguarda la forza, linkjuice, page autority (PA) o domain authority (DA) per la pagina di destinazione.

A – Link dofollow

Servono per indicare agli ‘spiders’ di Google che li seguano quando sono rilevati in una pagina web. In questo modo la pagina di destinazione del link riceve autorevolezza (linkjuice) dal sito linkato.

Non hanno bisogno di attributi html speciali. Esempio in html di un link dofollow:

          <a href=”http://webdedestino”> Anchor Test </a>

B.- Link nofollow

I link nofollow sono stati creati con l’obiettivo di ridurre lo spam e migliorare la qualità dei link utilizzati. Questo tipo di link si differenziano nell’attributo htmil rel=”nofollow” che indica agli spiders di Google che non seguano uno specifico link anche se ciò non significa che la pagina non sia indicizzata. Si visualizzano nel seguente modo:

          <a href=”http://webdedestino” rel=”nofollow”> Anchor Test </a>

Proporzione dei link dofollow e nofollow per il posizionamento

Se vuoi migliorare la tua posizione nelle SERPS (pagine dei risultati di ricerca) l’ideale è avere una proporzione più o meno equa tra link dofollow e nofollow. Si parla di una percentuale del 30-40% per i dofollow e del 60/70% per i nofollow. Questo è uno dei migliori consigli per posizionare un sito che devi attivare.

Ma considera che gli algoritmi di Google si aggiornano dopo poco tempo, quindi questa proporzione è orientativa. Se hai il 60% di dofollow e il 40% di nofollow non sarà un problema. Non devi avere una quantità eccessiva di dofollow.

Usa l’attributo alt nelle immagini

L’attributo alt è definito in un insieme di tag (concretamente img, area, input e applet) per permettere di fornire un testo equivalente all’oggetto.

Questo testo porta benefici per il sito e i visitatori nei seguenti casi:

  • Esistono navigatori web con caratteristiche molto diverse e per un’ampia varietà di piattaforme. Ma:
    • Alcuni non possono mostrare immagini o un insieme di immagini.
    • Altri possono essere configurati in modo che non carichino immagini. Se il codice include l’attributo alt nelle immagini, la maggior parte dei navigatori mostrerà la descrizione fornita al posto delle immagini.
  • Alcuni visitatori non possono vedere immagini. L’attributo alt è di grande aiuto per quelle persone che dipendono totalmente da esso per farsi un’ida di cosa c’è nella pagina.

Se vuoi che il tuo sito sia indicizzato a dovere, questo è uno dei consigli per posizionare un sito che devi implementare. L’attributo alt si assicurerà che i motori non si perdano sezioni importanti delle pagine, oltre ad aiutarti nel posizionamento.

Anchor text

L’anchor text o testo ancora è la parte visibile di un link, il testo con cui si linka una pagina. L’html sarebbe così:

          <a href=”http://miweb.com”>anchor</a>

Quando link il tuo URL con un anchor text concreto, stai inviando segnali a Google sul fatto che l’URL specifico è strettamente legato alla tematica. Ossia stai dicendo di cosa tratta.

Prima si ottimizzavano i profili al massimo. Si facevano ripetizioni delle keywords negli anchor text dei link.

Ora, è molto importante fare le cose il più naturalmene possibile. Così il tuo profilo dei link in ingresso sarà sano. Per questo bisogna evitare la sovra ottimizzazione nel tuo profilo di anchor text. Non devi fare l’errore di abusare degli anchor text di keyword esatta.

Non è per nulla naturale avere un eccesso di links con una keyword esatta e che essi siano predominanti. È normale che gli utenti che ti linkano, lo facciano con ogni tipo di testo ancorara e che molti siano naturali.

Keyword Research

Cercare parole chiave (o cercare keywords) e ottimizzare un contenuto affinché Google lo posizioni al meglio è uno dei consigli per posizionare un sito con cui otterrai molte visite.

Fare una buona analisi delle parole chiave è fondamentale per posizionare un contenuto al meglio su Google.

Per fare questa analisi la cosa migliore è usare strumenti professionali che ti mostrino cosa cerca la gente su internet. Inoltre ti permettono di verificare quali delle keywords funzionano meglio.

Strumenti per cercare parole chiave adatte

1 – Pianificatore di keywords di Google AdWords

Questo strumento è il riferimento più noto e utilizzato. Hai gli elementi più importanti: accesso a tutte le parole chiave e quante volte al mese vengono cercate a livello mondiale.

In realtà è uno strumento per pianificare parole chiave per annunci di Adwords. Da qui il suo nome. È nato per analizzare in quali ricerche è meglio che compaia in tuo annuncio di AdWords ed è parte di questo strumento commerciale.

Autocompletamento di Google e ricerche collegate

Google ha due funzioni che sono molto interessanti perché ti permettono di fare una prima esplorazione rapida dei termini di rireca:

  • La funzione di autocompletamento che vedrai quando introduci una ricerca su Google
  • La ricerca correlata alla fine della pagina

È molto utile per un primo brainstorming rapido per la velocità dello strumento e la praticità.

È anche interessante dare uno sguardo alle ricerche correlate che ti suggerisce Google alla fine della pagina dei risultati.

2 – SEMrush

È un potente strumento fondamentale per fare SEO e ottenere traffico. L’analisi delle parole non rappresenta nemmeno il 5% delle cose che puoi fare. Puoi fare cose come:

  • Confezionare una lista di ricerche per cui fare un tracciamento del posizionamento del tuo sito.
  • Fare un’analisi della tua concorrenza o scoprire quali sono le parole chiave per cui si è posizionata la concorrenza.
  • L’analisi di migliaia di parole chiave in pochi secondi.

URL amichevoli con keywords

Uno dei consigl per posizionare un sito che non puoi dimenticare quando fai un’ottimizzazione SEO on page del tuo sito è la creazione di url amichevoli. Per questo devi differenziare le url friendly da quelle che non lo sono:

  • URL non friendly: http://www.tuweb.com/?dnr=EpHXQSCEQLpB
  • URL amichevoli: http://www.tuweb.com/servicios-link-building/

Come vedi le caratteristiche da seguire sono:

  • L’url deve contenere la keyword che vuoi potenziare.
  • URL corta. Le url devono essere il più corte possibile. In molte occasioni l’utente si vede obbligato a scrivere nella barra degli indirizzi l’url. Per questo, meglio facilitargli il lavoro.
  • Virgolette e trattini nella url. Per ottimizzare le url è molto importante utilizzare le virgolette alte e non basse così come i trattini per le sotto cartelle.

Il CTR – Percentuale di clicks

Il CTR (Click Through Rate) è il numero di clicks che ottiene un link rispetto al numero di impressions. Si calcola sempre in percentuale ed è una metrica che si utilizza normalmente per misurare l’impatto di una campagna digitale.

Si ottiene dividendo il numero di clicks ottenuti da un link per il numero di volte in cui è stato visto dagli utenti (impressions) moltiplicando per 100. Grazie alla piattaforma per webmasters Google Search Console, prima nota come Webmaser Tools, puoi consultare il CTR delle tue pagine nei risultati di ricerca di Google.

Entra nella sezione “Traffico di ricerca>Analisi di ricerca” e seleziona “Pagine e CTR”.

È sempre consigliato fare in modo che il CTR sia alto per ottenere più clicks nelle SERPs.

Questi sono alcuni dei migliori consigl per posizionare un sito, ma ricorda che un contenuto di valore è essenziale per attirare e fidelizzare la tua audience. Il contenuto di qualità ti assicura che il tuo target sia più coinvolto e condivida di più.

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