Definizioni e differenze tra DSP, SSP, Trading Desks, Ad Exchanges e DMP

Novembre 13, 2017
Ana Moreno
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differenze tra DSP, SSP, Trading Desks, Ad Exchanges e DMP

DSP, SSP, Trading Desk, Ad Exchange o DMP sono termini abituali nell’ecosistema del marketing digitale. Conoscere le differenze tra DSP e SSP può fare la differenza nella tua strategia di marketing online. Utilizzare i migliori Trading Desks può aiutarti ad ottenere il massimo rendimento dalle migliori piattaforme di Ad Exchanges. Ma tutto ciò non può esistere senza l’utilizzo di grandi piattaforme DMP che ti aiutino a gestire i dati e a creare idee per le tue campagne.

Questa insalata di concetti è essenzaile per lo sviluppo ottimale di strategie Real Time Bidding (RTB) e di acquisti programmatic, un sistema di acquisto di impressions pubblicitarie automatizzato che utilizza piattaforme DSP (Demand Side Platform) per accedere in tempo reale a inventari con un’infinità di opzioni pubblicitarie al secondo che si adattano alle diverse necessità degli inserzionisti.

Ovviamente, per molti si tratta di termini indecifrabili che aggiungono solo complicazioni alla generazione di leads e alla ricerca di clienti. Per chiarirli, ti spieghiamo brevemente in cosa consistono le differenze tra DSP e SSP o ceh funzione hanno i Trading Desk, gli Ad Exchanges o le DMP, termini chiave nel marketing digitale moderno.

DSP (Demand Side Platform)

DSP, la sigla che indentifica una Demand Side Platform, fa riferimento alle diverse tecnologie che permettono di acquistare impressions digitali in formato display attraverso diversi Ad Exchanges.

Grazie alle DSP cambia il modo di comprare impressions, dal metodo tradizionale, dove si acquistano direttamente o tramite intermediario gli spazi che gli editors rendono disponibili sui loro siti web, al metodo attuale, che consiste nel comprare attraverso una piattaforma digitale i medesimi spazi in maniera automatizzata e senza trattative individuali con gli editors.

La piattaforma DSP si occupa di calcolare qual è l’impression meno cara o il banner con i migliori risultati per la tua campagna. Per farlo utilizza algoritmi che incrociano giganteschi database sia dell’utente sia dell’inserzionista.

Grazie alle DSP è possibile calcolare in maniera dinamica ciò che prima veniva richiesto in altra maniera. Attraverso questi calcoli è possibile estrapolare per un pubblico maggiore, un’offerta vantaggiosa, verificare se il prodotto acquistato risulta redditizio, quale rendimento offre a chi lo ha acquistato e se il risultato può durare nel tempo. Quindi una piattaforma DSP è uno strumento utilissimo sia per gli inserzionisti sia per le agenzie che vogliono ottimizzare le loro campagne di marketing digitale.

I vantaggi di una piattaforma DSP sono:

  • È un metodo che unifica gli acquisti di mezzi digitali attraverso un’unica piattaforma, applicando un controllo maggiore sul rendimento delle campagne e dei costi di investimento.
  • Giocando con i margini è possibile verificare se le aste gestite in grandi quantità possono generare ottimi risultati o perdite. Si tratta di un modo per prevedere il futuro.
  • Aiuta a segmentare in maniera efficace, eliminando i duplicati.
  • Sono utili per posizionare l’utente in uno scenario dove sono presenti diverse piattaforme per l’acquisto di spazi pubblicitari e dove è molto difficile effettuare acquisti in maniera manuale. Vengono risolti i problemi di accesso a diverse piattaforme di vendita per focalizzarsi sulla migliore offerta disponibile.

L’ideale è optare per una piattaforma che permetta di tracciare dettagliatamente e in tempo reale gli investimenti realizzati, verificare se permettono di raggiungere gli obiettivi e mostrare le informazioni relative ai costi e alle entrate generate per ogni campagna.

SSP (Sell Side Platform)

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Al contrario di una DSP, che a riferimento alle piattaforme di domanda, SSP è il termine che raggruppa le piattaforme di gestione dei mezzi digitali, noti come sell side platforms o supply side platforms. Si tratta di piattaforme tecnologiche di gestione commerciale automatizzata con l’obiettivo di fare in modo che gli editori dei siti web possano gestire il loro inventario di annunci e massimizzare le entrate ottenute.

Quindi, una piattaforma SSP permette agli editori di gestire il loro inventario gestendolo tramite annunci che garantiscano entrate. La maggior parte dei grandi editori online utilizza piattaforme SSP per automatizzare e ottimizzare le vendite dei propri spazi digitali ai diversi inserzionisti.

In definitiva e tenendo in considerazione il funzionamento delle DSP, le piattaforme SSP utilizzano la tecnologia per inviare ogni impression al miglior acquirente, dato che in forma manuale e individuale sarebbe impossibile lavorare. Questa tecnologia permette di automatizzare i processi senza spendere troppo tempo o effettuare grandi investimenti.

Trading Desk

Il Trading Desk fa riferimento alla connessione esistente tra le agenzie e gli inserzionisti diretti con diversi Ad Exchanges di pubblicità online. Si mette a disposizione dei compratori l’inventario disponibile tramite la tecnologia. Questo tipo di acquisto viene effettuato in maniera intelligente, dirigendosi all’audience mediante i media offerti dalla tecnologia in modo che funzioni in maniera efficiente sia per gli offerenti sia per i compratori.

Il Trading Desk può anche essere considerato come un gruppo di persone o un’organizzazione dedicata a utilizzare la tecnologia DSP. In questo modo le aziende che si dedicano al Trading Desk utilizzano tecnologie di terze parti per effettuare acquisti in tempo reale.

Quindi le Agency Trading Desk, che gestiscono l’automatizzazione degli acquisti di pubblicità delle agenzie media, sono uffici di aziende specificatamente strutturati per utilizzare una DSP al fine di acquistare e ottimizzare, in tempo reale, così come i supporti e le audiences in Ad Exchanges, reti pubblicitarie e SSP.

Ad Exchange

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Le piattaforme Ad Exchange sono strumenti che abilitano spazi pubblicitari. Si tratta di piattaforme che mettono in contatto venditori, aziende o editori che mettono a disposizione spazi pubblicitari, con compratori, gli inserzionisti che vogliono acquistare spazi pubblicitari per far conoscere il proprio brand.

Come funziona una piattaforma Ad Exchange?

  1. I venditori indicano il tipo di annuncio accettato e il prezzo per cui sono disposti ad attivare lo spazio pubblicitario. Solitamente il costo dello spazio si definisce in mille impressions (CPM). Inoltre, è possibile per i venditori elaborare una lista di inserzionisti accettati o respinti, per evitare che la concorrenza possa utilizzare i loro spazi promuoversi.
  2. L’acquirente segnala il tipo di pubblico a cui vuole dirigersi e l’importo massimo che è disposto a pagare per l’acquisto dello spazio abilitato.
  3. Alla fine, la piattaforma Ad Exchange gestisce l’offerta e la domanda in cambio di una commissione.

Esistono due forme di Ad Exchanges:

  1. Ad Exchange ad asta aperta: si tratta di un tipo di asta che si effettua in forma aperta, in cui i venditori mettono a disposizione di tutti gli utenti e richiedenti i propri spazi, mentre tutti i compratori entrano nella meccanica dell’asta. Essendo un’asta aperta, la concorrenza è maggiore dato che l’offerta e la domanda sono maggiori.
  2. Ad Exchange ad asta privata: questa modalità di Ad Exchange è gestita mediante una selezione chiusa per inserzionisti e editori. La concorrenza è minore ma si assicura il fatto che l’inserzionista possa trovare un venditore adatto alle sue esigenze e vice versa.

DMP (Data Management Platform)

Una DMP è una piattaforma di gestione dati centralizzata che permette agli inserzionisti di creare audiences obiettivo a cui dirigersi basandosi sulla combinazione di dati provenienti da diverse fonti. Si tratta, quindi, di piattaforme tecnologiche che integrano, raccolgono e gestiscono grandi quantità di dati, indipendentemente dal fatto che siano strutturate o no.

In queste piattaforme sono raccolti dati di fonti di proprietà degli inserzionisti e di fonti esterne, ossia:

  • Dati raccolti da fonti di proprietà dell’inserzionista: sono quei dati che si possono raccogliere a partire da:
    • Il proprio sito, attraverso la navigazione degli utenti, il numero di visite o il numero di clicks.
    • Le campagne di email marketing, conmetriche come i clicks, le aperture o le conversioni.
    • L’interazione con i social.
    • Le azioni display.
    • Dati forniti direttamente dai clienti.
  • Dati provenienti da fonti esterne agli inserzionisti: si tratta dei dati tipici della segmentazione utilizzati dalle aziende, tra cui si trovano, tra gli altri:
    • Età.
    • Genere.
    • Categoria socio professionale.
    • Interessi.
    • Localizzazione geografica.

Le piattaforme DMP sono ideali per elaborare segmenti demografici o di comportamento dell’utente. Questi segmenti si possono utilizzare successivamente nella pubblicità digitale, creando azioni di marketing pensate specificatamente a partire da questi dati. Questo tipo di piattaforme DMP devono essere in grado di gestire i dati, accumularne grandi quantità per poi utilizzarli nell’elaborazione delle campagne di marketing digitale.

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