Come funzionano i pixels di postimpression

Novembre 30, 2017
Ana Moreno
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pixels di postimpression

Un pixel è l’unità minima che forma parte di un’immagine digitale. oltre ad essere l’acronimo di picture element (elemento di un’immagine) è uno degli elementi fondamentali della misurazione degli impatti digitali, almeno nelle campagne display. Essendo l’elemento più piccolo di un’immagine può essere utilizzato per tracciare la navigazione che precede e segue una visita sul tuo sito.

Combinato con i cookies, i pixels sono fondamentali per raccogliere le informazioni degli utenti sul tuo sito web, identificare il loro IP e verificare le pagine che visitano sul tuo sito, quali link cliccano e in quale pagine abbandonano la navigazione. La maggior parte delle aziende utilizza i pixels sia per identificare i clienti che atterrano sul loro sito, sia per effettuare remarketing successivamente.

Il pixel di postimpression (post view in inglese) è uno dei metodi di attribuzione di una conversione. Quindi, quando un utente vede uno dei tuoi annunci display, riceve un cookie di postimpression che include tutte le informazioni sul sito web, la creatività e il momento esatto in cui l’annuncio viene visto. Non è necessario che l’utente clicchi sul banner. È sufficiente visualizzarlo e il pixel di postimpression agirà di conseguenza, salvando il cookie.

In questo modo, dopo aver navigato attraverso diversi siti, se l’utente decide di effettuare un acquisto sul tuo sito web, il pixel di postimpression ti dirà quando e dove ha visto il tuo annuncio, cosa che ti permetterà di attribuire la conversione.

Funzionamento del pixel di postimpression

pixels di postimpression

Il pixel di postimpression funziona come il pixel post clic. Entrambi sono metodi basici per sapere da dove proviene una conversione. Il processo è il seguente:

  1. Un cookie viene inserito nell’annuncio.
  2. Tutti gli utenti che visualizzano l’annuncio vengono tracciati dal cookie, che comincia a lavorare al tracciamento degli utenti. Il pixel si attiva indipendentemente dal fatto che l’utente clicchi. Traccia automaticamente il visitatore che visualizza l’annuncio display.
  3. L’utente continua a navigare, anche giorni dopo.
  4. Nel momento in cui l’utente tracciato effettua l’azione richiesta per essere tracciata come conversione, generalmente un acquisto, il pixel di postimpression aiuterà ad identificare l’utente con la campagna che è stata utilizzata per tracciarlo. Il pixel ha solitamente un tempo limitato, che va dalle 24 ore fino ai 90 giorni. A partire da quel momento non si considererà una possibile attribuzione della conversione.

Il processo si comprende meglio se utilizziamo un esempio. Se hai attivato una campagna di marketing digitale per vendere orologi attraverso il tuo ecommerce, utilizzerai banners pubblicitari su distinte pagine web con alcuni dei modelli di orologi che desideri vendere.

Quando l’utente che ha visitato queste pagine vede l’annuncio di uno dei tuoi orologi, viene tracciato dal pixel che hai introdotto, senza che debba cliccare su di esso. In quel momento l’utente può essere interessato alla tua offerta oppure no.

Nel caso in cui continui a navigare, il cookie resterà attivo nel suo browser. Così, se successivamente, decidesse di acquistare l’orologio che avevi promosso, si dirigerà sul tuo sito. Una volta lì, effettuerà l’acquisto, a cui seguirà l’invio di un link alla pagina di ringraziamento.

Sarà questa pagina di ringraziamento, l’ultimo elemento di tutto il processo, che metterà in contatto il pixel di postimpression, anche detto pixel di tracciamento delle vendite, con i cookies e che invierà l’informazione riguardo al pixel di postimpression legato al cliente. Così potrai sapere quale campagna è collegata all’utente, quale annuncio display ha suscitato il suo interesse, per poter assegnare la conversione (azione migliore riguardo all’assegnazione nel momento in cui l’annuncio viene visto).

Così non solo potrai ottenere più informazioni riguardo a quali elementi delle tue campagne di marketing funzionano meglio ma anche nel caso in cui il banner è parte di una campagna di affiliazione, potrai verificare a quale affiliato o supporto web devi assegnare la commissione.

Differenze tra post view e post clic

Per cominciare, la principale differenza tra il pixel di postimpression (post view) e il pixel post clic risiede nel fatto che anche se nel primo caso è sufficiente che l’utente veda l’annuncio, nel secondo deve cliccare sul banner per essere traccaito.

Così, con il pixel di postimpression l’utente vede l’annuncio e, senza aver cliccato, effettua una conversione sul sito dell’inserzionista prima di 30, 60 o 90 giorni, a seconda di cosa ha stabilito l’inserzionista stesso. In questo modo si misura l’impatto delle impression sugli utenti, anche se non cliccano sui link.

Nelle conversioni post clic, invece, ciò che interessa è che l’utente abbia cliccato sull’annuncio, anche se successivamente abbandona il sito. Se ritorna entro un lasso di tempo determinato, solitamente non superiore al 90 giorni, torna ed effettua un acquisto, il pixel post clic considererà l’annuncio.

In entrambi i casi si applica la regola dell’ultimo cookie che vince, ossia che, nel caso in cui venga mostrato un annuncio attraverso diversi supporti web, si attribuisce la commissione all’ultimo che ha mostrato la creatività.

Vantaggi dei pixel di postimpression

pixels di postimpression

Grazie a questi pixel è possibile contabilizzare le conversioni dal punto di origine, quando la campagna viene vista e non dal primo click. È la soluzione ideale dato che molti utenti vedono una campagna ma non effettuano l’azione prevista come conversione in quel preciso momento.

Nei casi in cui il processo di acquisto o la registrazione non si produce all’istante, è efficace considerare un pixel di questo tipo, dato che permette di tracciare molto più a lungo dei modelli di attribuzione con cui lavorano AdWords e Analytics.

Inoltre, utilizzare un pixel di postimpression nelle tue campagne, oltre a permetterti di utilizzare altri strumenti per valutare le tue campagne di annunci display, ti offre i seguenti vantaggi:

  • Ti aiuterà a lavorare con supporti premium, dato che ti permette di remunerare i supporti web con una commissione legata all’impatto sugli utenti anche se gli utenti non hanno cliccato.
  • Ti aprirà le porte di molti supporti in grado di proporti più visibilità per le tue campagne.
  • Potrai ottimizzare i tuoi annunci display sapendo quali supporti sono più utilizzati. Così potrai verificare quali funzionano peggio, cambiando la grafica o i contenuti. Potrai anche fare modifiche sui supporti che stai utilizzando per le tue campagne display.
  • Risparmierai denaro raggiungendo utenti che non hanno cliccato sui tuoi annunci ma che, successivamente, hanno acquistato i prodotti che pubblicizzavi.

Ovviamente, a parte l’utilità di questi pixel, bisogna considerare che sono complicati da gestire. Al contrario dei pixel che si attivano con i clic, è difficile sapere quale pixel attribuire ad un visitatore di un sito dove ci sono più banner pubblicitari.

Quindi, per motivi di difficoltà di attribuzione, sono nati sistemi di attribuzione dei pixel avanzati, dove un unico visitatore può essere tracciato da diversi pixel e da altrettanti inserzionisti.

Il pixel di postimpression è solo una delle tecniche che utilizziamo in Antevenio Go! per misurare le azioni che effettuiamo. Sapevi che ottimizzando le tue landing pages per ottenere un miglioramento da 1 lead ogni 7 clicks a 1 lead ogni 6 clicks riduci il tuo investimento del 16,5%? È ciò che facciamo ogni giorno in Antevenio Go! per i nostri clienti.

 

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