Cos’è e come funziona Google Analytics

Novembre 08, 2017
Ana Moreno
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Cos’è e come funziona Google Analytics

Ciò che non si misura non si può migliorare. Per questo è importante che, in un mondo in cui tutto lascia traccia, utilizzi gli strumenti di analisi adeguati. È qui che entra in gioco Google Analytics. Si tratta del principale strumento di analisi digitale in grado di aiutarti a prendere le migliori decisioni nei momenti chiave.

Google Analytics è un servizio gratuito di Goolge nato nel 2006, quando la società ha acquisito Urchin. Da allora si tratta di una delle piattaforme leader nella misurazione delle metriche.

Cos’è Google Analytics?

Lo strumento ti permette di tracciare siti web, blog e social. Inoltre mette a tua disposizione rapporti predeterminati e personalizzabili. Come segnala Wikipedia, Analytics “offre dati aggregati del traffico che arriva ai siti web, secondo la propria audience, l’acquisizione, il comportamento e le conversioni che si ottengono sul sito”. Gloogle Analytics è lo strumento per eccellenza. Offre più dati e metriche di qualsiasi altra risorsa. Lavora su diverse variabili come:

  • Il numero di visite.
  • La durata della visita.
  • Le fonti di traffico.
  • Le pagine visitate.

Inoltre agisce riguardo a:

  • Sezioni preferite dai tuoi utenti.
  • Keywords utilizzate.
  • Dettagli tecnici dei dispositivi degli utenti. Tra i quali i browser utilizzati o i sistemi operativi mobile.

Ma ciò che rende Analytics lo strumento più completo è che è compatibile con gli altri strumenti di Google. È quindi possibile combinare Analytics con AdWords, Blogger o YouUtube. Di fatto tutti gli strumenti di Google in cui vengono conteggiate visite o graffico possono essere collegate a Google Analytics. Inoltre, esistono diverse risorse disponibili per Analytics, come Chrome.

Come funziona Google Analytics: processi

Lo strumento gratuito di Google Analytics raccoglie dati utilizzando una combinazione di cookies, navigatori e il codice JavaScript.

Il programma di analisi può raccogliere informazioni dal tuo sito grazie al condice JavaScript che devi includere nelle tue pagine e i cookies che si generano quando un utente accede al sito attraverso un browser.

In questo modo, Analytics registra l’attività dei tuoi utenti da quando arrivano a quando abbandonano al tuo sito e la trasforma in diversi report con grafici e dati statistici facili da interpretare.

Il suo funzionamento si basa su tre processi: la raccolta dei dati, la gestione degli stessi e la creazione di report. Per cominciare, come in qualsiasi strategia, devi fissare i tuoi obiettivi.

Inoltre, anche se sono realmente tre gli aspetti importanti, per fornirti informazioni complete, ti spieghiamo anche la configurazione.

1.- Raccolta dei dati

Cos’è e come funziona Google Analytics

Google Analytics usa un codice JavaScript per raccogliere informazioni dai siti web. In questo modo, Analytis registra una visita ogni volta che un utente vede una pagina con il codice di Google Analytis. Nel caso delle applicazioni per dispositivi mobile, è necessario inserire un codice aggiuntivo ad ogni “attività” che deve essere tracciata.

Per farti comprendere il processo di raccolta dati, te lo spieghiamo passo a passo:

  1. Il server risponde inviando la pagina richiesta al browser dell’utente. In questo modo, una volta he il browser analizza i dati, si metterà in contatto on altri server che contengono alcune parti del codice della pagina richiesta. Il codice di tracciamento di Google Analytics funziona così.
  2. A seguire, il browser dell’utente che visita il tuo sito, chiede questo codice ad Analytics. La piattaforma lo invia e lo salva in un archivio chiamato Urchin.js. Mentre il codice viene eseguito, si studiano gli attributi segnalati anteriormente riguardo al visitatore e alla navigazione.
  3. Una volta raccolti tutti i dati, il codice crea dei cookies nel pc dell’utente visitatore.
  4. Quando i cookies sono definiti, il codice invia tutte queste informazioni al server di Google Analytics attraverso la richiesta di un archivio GIF invisibile.
  5. A seguire, salva i dati in un altro archivio detto File di logs e crea un archivio dati nella medesima cartella per ogni pagina vista. Questi dati includono aspetti come la data e l’ora, il motore da cui arriva il visitatore, il numero di visite, ecc.

2.- Gestione dei dati

Una volta analizzate le interazioni di un utente Google Analytivs comincia a processare i dati per trasformarli in informazioni utili. Per processarli, viene fatta un’analisi separata per ogni sezione. Ossia gli attributi vengono divisi.

Google Analytivs trasforma ogni attributo in elementi che chiama “campi“. In questo modo, ad esempio, l’indirizzo IP si trasformerà nel campo “IP del visitatore“. Ogni sezione o linea fornisce diversi attributi ed ognuno di essi è immagazzinato in campi diversi.

Se lavori quotidianamente con Google Analytis è probabile che tu abbia auto a che fare con la definizione del modello di attribuzione, che ti può aiutare a trarre valore dai dati. È molto importante definire il modello di attribuzione per migliorare i risultati.

3.- Configurazione

Google Analytics applica la sua configurazione (ad esempio, filtri) ai dati da analizzare. Quando sono stati analizzati, i dati vengono immagazzinati in un database. Una volta processati e inseriti nel database non è più possibile modificarli.

In questo modo si potrà controllare come risultano questi dati nei profili di Analytics creati nel tuo account.

4.- Creazione report

I report possono essere consultati sia attraverso il servizio online di Google Analytics, www.google.it/analytics sia attraverso altre risorse, per le quali è necessario integrare le relative APIs.

Ogni report viene creato in base a confronti di diversi campi. Ossia, si considerano aspetti come, per esempio, la città del visitatore o il suo tasso di conversione.

Una volta che i dati sono stati immagazzinati ed elaborati il processo è da considerarsi concluso.

Come configurare obiettivi in Google Analytics?

Uno dei grandi valori di Google Analytics è che ti permette di verificare come stanno funzionando le tue campagne di marketing digitali. Per questo è fondamentale che tu sappia come configurare un obiettivo. Solo così potrai ottenere i dati necessari per prendere le tue decisioni.

In Google Analytics puoi configurare diversi tipi di obiettivi. Dalla durata della visita sul tuo sito fino ad informazioni molto più concrete come il numero di pagine visitate, il numero di visite o il numero di utenti che hanno cliccato su un determinato elemento mostrato sul tuo sito.

È interessante, inoltre, sapere che lo strumento ti permette di configurare gli obiettivi che consideri importanti. Ovviamente puoi anche utilizzare obiettivi base proposti dallo strumento in automatico.

I 4 obiettivi basici di Google Analytics sono:

  1. Destinazione: definisce ubicazioni specifiche.
  2. Durata: segna la durata di una sessione.
  3. Pagine/videate per sessione: è il numero di pagine visitate in una stessa sessione.
  4. Evento: attiva un’azione definita previamente come evento.

7 modelli di attribuzione in Google Analytics

Una volta fissato un obiettivo è importante definire il modello di attribuzione da utilizzare. Un modello di attribuzione è il sistema per il quale assegnerai il valore di contribuzione all’obiettivo a ciascuno dei canali che intervengono nell’esperienza del cliente.

I 7 modelli di attribuzione che Google Analytics mette a tua disposizione sono:

  1. Attribuzione dell’ultima interazione: In cui si attribuisce il 100% del valore della conversione all’ultimo canale con il quale il cliente ha interagito prima di realizzare la conversione.
  2. Ultimo click indiretto: In questo caso si attribuisce il totale del valore della conversione all’ultimo canale in cui il cliente ha fatto click prima di effettuare l’acquisto.
  3. Ultimo click di AdWords: Si assegna la conversione all’ultimo annuncio in cui l’utente ha fatto click prima di realizzare una conversione, indipendentemente dal fatto che prima abbia cliccato su altri annunci
  4. Prima interazione: Il valore della conversione si assegna completamente al primo canale con il quale il cliente ha interagito.
  5. Attribuzione lineare: assegna la stessa percentuale di valore ad ogni interazione di canale finché si produce la conversione. Quindi, tutti i punti di contatto hanno la medesima importanza.
  6. Attribuzione a tempo: Un modello che si basa su una durata predeterminata di 7 giorni. Il punto di contatto prodotto 7 giorni prima della conversione riceve la metà del valore rispetto al giorno della conversione. Inoltre, il punto di contatto risalente a 14 giorni prima riceve una quarta parte dell’attribuzione. E l’azione prodotta 30 giorni prima riceve l’attribuzione minima.
  7. Attribuzione secondo la posizione: Si tratta di un modello ibrido tra il modello di attribuzione dell’ultima interazione e quello della prima interazione. Invece di attribuire tutto il valore a una sola interazione, si divide su entrambe.

Quali metriche sono più importanti in Analytics?

Cos’è e come funziona Google Analytics

Sai come trarre il massimo vantaggio da questo strumento? Ti presentiamo ora le tre metriche più importanti ed essenziali in Analytics che saranno fondamentali per ottimizzare i tuoi risultati.

1.- Tempo medio sul sito

Si tratta di una metrica che calcola il tempo che l’utente trascorre in media sul tuo sito web. Questo tempo è mediato, ossia, fa riferimento alla media dei visitatori.

Google Analytics ti offre un dato riguardo al tempo medio di permanenza sul sito e non ti segnala il tempo trascorso sul sito da ogni utente.

Questo dato può aiutarti a rilevare l’importanza di fattori come:

  • Livello di interesse suscitato nel lettore.
  • Velocità di lettura media della pagina.
  • Livello di engagement del tuo sito.

Inoltre è interessante mettere a confronto questo dato con l’estensione del contenuto e il tempo di permanenza. Se il tuo contenuto è esteso ma il tempo di permanenza non supera il minuto, sta succedendo qualcosa.

Il tempo di permanenza è un dato essenziale per alcuni siti web, soprattutto quelli che si basano sul valore dei propri contenuti. Ovviamente, per qualsiasi sito, un tempo di permanenza più alto è sempre sinonimo di successo.

2.- Referral

Da dove arrivano gli utenti? Uno dei modi migliori per conoscere la provenienza dei lettori del tuo sito è sapere quali altri siti hanno linkato la tua pagina.

I referrals sono gli indicatori che ti permetteranno di valutare da quali siti o quali fonti provengono i tuoi lettori. Questo dato viene mostrato in forma di tabella e considera le fonti in grado di procurarti traffico.

In questa tabella viene mostrato anche il numero degli utenti provenienti da un determinato sito, come la quantità di traffico che arriva da siti generici. Si analizza anche il traffico organico, che è quello che arriva o tramite azioni SEO (posizionamento sui motori di ricerca) o tramite utenti che entrano direttamente sul tuo sito.

Il dato dei referrals è imprescindibile. Sapere i siti che ti hanno linkato e che ti portano traffico è un dato basilare che ti permetterà di costruire collegamenti. Ricorda che uno dei pilastri per posizionarti al meglio su Google è ottenere back links di valore verso il tuo sito. Per questo è imprescindibile avere i dati dei referrals.

3.- Interessi

Uno degli aspetti essenziali del marketing consiste nel trovare e identificare gli utenti, le persone che possono essere interessate ai tuoi prodotti. Questo può essere fatto, tra le altre forme, verificando gli interessi degli utenti con cui hai a che fare. Per il content marketing è essenziale conoscere gli interessi e i temi che preferiscono i tuoi clienti.

Se vuoi contattare clienti è necessario disporre di tutte le informazioni possibili che li riguardano. Google Analytics ti offre questa informazione attraverso le parole chiave o i concetti utilizzati nella ricerca. Gli interessi sono i temi e le parole che fanno sì che i clienti arrivino fino a te. Cosa rende interessante il tuo sito?

Gli interessi generati ti permetteranno di verificare che tipo di utente visita il tuo sito. Questo valore, combinato con altre metriche, permetterà di analizzare gli interessi dei clienti. Mediante gli interessi potrai specificare meglio le parole chiave che utilizzi sul tuo sito. Cosa che ti aiuterà a generare campagne di marketing on line con più possibilità di successo.

È possibile che tu abbia molto traffico ma poche conversioni. Dovrai quindi verificare l’imbuto delle conversioni previsto in Google Analytics. In questo modo potrai verificare come funziona il tuo sito, il numero di utenti che sono arrivati a te attraverso i diversi canali, quali pagine funzionano meglio o quali pagine devi modificare drasticamente. In definitiva, ottimizzare le conversioni del tuo sito. Per effettuare le misurazioni puoi utilizzare anche una mappa di calore.

Google Analytics misura il traffico e ti segnala come è stato ottenuto. Per questo si tratta di uno dei principali strumenti che utilizziamo in Antevenio Go! per estrarre informazioni utili per le strategie più efficaci. Vuoi un aiuto per migliorare la tua lead generation?

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1 commento. Lascia un commento

Farmacia Cavalieri
26 Aprile, 2018 5:19 pm

Ottimo articolo. Noi usiamo molto la funzione tempo reale per verificare il traffico secondo per secondo.
Shop Farmacia Cavalieri.

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