5 esempi di campagne per generazione database su Internet
La generazione di database è imprescindibile per attivare una campagna di marketing digitale, conoscere i propri clienti e migliorare l’attività della propria azienda. Molti brand utilizzano database per effettuare attività ma altri non ne comprendono ancora l’importanza o non conoscono i metodi per captare nuovi utenti.
L’importanza della generazione di un database
Un buon database è l’asse portante di qualsiasi campagna di marketing. La sua creazione, la segmentazione e il suo mantenimento sono elementi su cui si basa ogni tipo di campagna, al fine di migliorare le vendite, attirare pubblico ed ottenere successo. Le aziende che lavorano sui database conoscono la loro utilità e quindi investono tempo e denaro sul relativo sviluppo e mantenimento nel tempo.
Il database è la lista di contatti e clienti di proprietà dell’azienda. Quando un utente entra a far parte di un database di un’azienda può essere considerato come “parte della famiglia” e deve essere curato e mantenuto informato riguardo a tutto quanto accade in azienda. Tutti gli utenti registrati in un database dovrebbero avere la possibilità di sfruttare una serie di vantaggi come:
- Accesso alle informazioni in anticipo rispetto ai clienti non iscritti.
- Ricevere offerte esclusive.
- Accesso a sconti, promozioni, offerte e vantaggi che in altra maniera non potrebbero avere.
- Ricezione di comunicazioni periodiche riguardo a cosa accade in azienda, novità relative a prodotti e servizi e tutto quanto ha a che fare con la propria sottoscrizione.
- Invio di messaggi che evitino l’abbandono del servizio, facendo sentire il cliente importante.
- Trattamento personalizzato e prossimità in tutte le comunicazioni.
Ma i vantaggi di avere un database ben costruito e sviluppato non riguardano solo i clienti. Anche le aziende hanno benefici, dato che possono:
- Accedere a informazioni confidenziali, disponibili durante il processo di acquisto e interazione con l’azienda e durante l’inserimento dei dati di registrazione.
- Risparmio di costi per mantenere alto l’interesse del cliente.
- Avere clienti fidelizzati.
- Ottenere un gruppo di utenti che convertono facilmente.
- Personalizzare il trattamento di ogni cliente.
- Tracciare il comportamento dei clienti nel tempo.
- Ottimizzare le proprie campagne grazie ai dati raccolti.
Come generare nuovi utenti per il proprio database?
Il processo di generazione di database è variegato. Molte aziende semplicemente lasciano la scelta al cliente, affinché decida se fornire o no i propri dati. Questa è una delle attività tipiche delle piattaforme social, che non effettuano azioni specifiche per attrarre i clienti ma è il cliente che decide di entrare a far parte di una comunità, fornendo i propri dati e trasformandosi in utente iscritto. Per questo, la strategia di queste piattaforme si basa sugli utenti registrati.
Un altro metodo di generazione database consiste nel richiedere al cliente informazioni per effettuare un’azione concreta, per esempio scaricare un whitepaper o un ebook. Con il download del materiale, l’azienda ottiene un primo dato che è la base per ottenere maggiori informazioni in futuro. queste azioni si basano solitamente sulle email, dato che è più semplice ottenere un indirizzo di posta elettronica piuttosto che un numero di telefono, un numero di carta di credito o i dati della carta di identità degli utenti.
La pratica abituale è una mescolanza delle due forme precedentemente segnalate. Le aziende cercano di fare in modo che siano gli utenti ad approcciare il brand per poi proporre situazioni in cui è necessario registrarsi per poter accedere ai contenuti.
5 modi efficaci per creare database attraverso internet
Ci sono diversi modi per fare in modo che un utente entri a far parte di un database. Abbiamo selezionato questi 5 esempi pratici:
1.- Download di materiale di proprietà
Il download di materiale di proprietà di un sito è l’ideale per generare database, formato da persone interessate ad una tematica specifica. Così, molte aziende ne approfittano per divulgare le proprie conoscenze attraverso ebooks, whitepapers o documenti in PDF. L’utente che vuole ottenere il materiale deve fornire i propri dati.
Un esempio di questo tipo di azione è il download di guide specifiche relative all’email marketing, alle landing pages o al cross channel marketing che propone MDirector.
Nell’esempio esposto, MDirector offre una guida per cominciare a muovere i primi passi nel mondo dell’Email Marketing. Si tratta di una guida per principianti in materia. Per questo, al lato della guida c’è l’informazione relativa al contenuto, un estratto e alcune idee per informare l’utente riguardo a cosa troverà nel documento.
In questa landing page di generazione database, sotto la guida e a destra della pagina, è presente un piccolo form in cui l’utente deve inserire i propri dati per poter accedere al prodotto. Questi dati vengono raccolti e possono essere utilizzati successivamente dal brand per proporre prodotti similari o per invitare l’utente a provare altri servizi.
2.- Registrazione volontaria dell’utente
Le piattaforme social come Facebook non realizzano campagne pensate per generare database. Queste piattaforme, una volta ottenuto un volume interessante di utenti, hanno dati sufficienti per reclamizzare se stesse e non devono effettuare ulteriori azioni specifiche.
Questa è la loro principale strategia: essere uno strumento che gli utenti ritengono necessario per comunicare con amici, familiari e conoscenti, condividere le proprie esperienze di vita o mostrare cosa stanno facendo. Gli utenti accedono al servizio e forniscono i propri dati compilando il form che si vede nell’immagine.
Successivamente queste piattaforme, specialmente Facebook, richiedono ulteriori dati per completare la registrazione. Tra i dati solitamente ci sono:
- Studi e formazione.
- Situazione sentimentale.
- Altre forme di contatto, come il telefono.
- Interessi e gusti.
Tutte le informazioni raccolte dai social sono poi a disposizione degli utenti che decidono di farsi pubblicità e possono segmentare il pubblico delle loro campagne.
3.- Campagne per completare le informazioni disponibili
Quando un cliente è già registrato ad un servizio, solitamente l’azienda si mette in contatto con lui per richiedere ulteriori dati o per far sì che specifichi quali sono i suoi interessi. Questa seconda fase di raccolta informazioni si effettua attraverso diverse modalità:
- Sondaggi, come per esempio quello di GoDaddy. Permettono alle aziende di raccogliere informazioni riguardo alla soddisfazione del cliente e di verificare quali aree del sito sono migliorabili o quali sono gli interessi degli utenti.
- Call to action. Alcuni social come Twitter, LinkedIn o Facebook utilizzano una call to action per invitare i propri utenti a completare le proprie informazioni personali. I messaggi utilizzati sono solitamente dle tipo ‘Il tuo profilo è incompleto’.
- Completare un’azione. È possibile che attraverso una condivisione di un contenuto, una domanda, un commento o un like a una pagina, l’azienda ottenga i dati sufficienti per profilarti al meglio.
4.- Campagne ad incentivo per invitare altri utenti
Startups come Dropbox hanno ottenuto diversi vantaggi dagli inviti degli utenti registrati effettuati a potenziali ulteriori utenti del servizio, tra cui amici e colleghi. Questi inviti solitamente sono accompagnati da incentivi o premi per chi invita, ovvero, per gli utenti che utilizzano già il servizio
In Dropbox, gli utenti ottengono più spazio per ogni utente che riescono a far iscrivere alla piattaforma. È un processo semplice e che tocca una necessità concreta degli utenti. Se hai bisogno di più spazio puoi ottenerlo attraendo nuovi clienti (e in questo caso lo ricevi gratuitamente) o acquistandolo.
Queste azioni portano benefici al cliente, che ottiene un premio o una ricompensa, e all’azienda, che ottiene nuovi utenti iscritti.
5.- Ampliamento dei servizi
Allo stesso modo, l’ampliamento dei servizi offre all’azienda la possibilità di aumentare i propri contatti. Per esempio Spotify non ha bisogno del numero di telefono dei propri utenti ma è un dato che può ottenere se l’utente decide di scaricare la App di Spotify.
È sufficiente proporre un servizio migliore o complementare a quello utilizzato affinché l’utente fornisca dati aggiuntivi.
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